martedì 29 dicembre 2009

Mostra Mercato del Bestiame Bovino a Barzesto 3 ottobre 2009

La Comunità Montana di Scalve ha organizzato a Schilpario, in frazione Barzesto, il giorno 3 ottobre 2009, la Mostra Mercato del Bestiame Bovino e la Rassegna del Bestiame Ovi-Caprino.
Di buon ora con l'amico Luca ci siamo recati colà a raccogliere suoni e immagini, ed a mangiare un paio di panini con gli strinù accompagnati da un bicchiere di rosso (il profumo era irresistibile).
Di seguito lo slideshow realizzato dal materiale raccolto.
Immagini catturate da Luca Mazzucchelli.
Suoni carpiti da Carlo Giordani.






Qui il link al video in HD su YouTube

lunedì 7 dicembre 2009

Oglio -> Lago d'Iseo

Stamattina ho fatto un'incursione esplorativa nella zona in cui il fiume Oglio si getta nel lago d'Iseo. Lo scopo era quello di capire se la zona in questa stagione e a quello'ora si prestasse ad un'esplorazione sonica e la risposta è stata sì.
Oggi le macchine per l'estrazione della sabbia e della ghiaia lavorano, ed il mix di suoni artificiale-naturale si rivela interessante. Di norma i suoni generati dai macchinari sono monotòni, cui saltuariamente si aggiungono sbuffi dei motori diesel, botti causati da materiale di scarto gettato nel lago, rumori metallici degli attrezzi che separano e raccolgono il prodotto finito. Qua e là alcuni cigni giocano e fanno sentire i loro versi, pesci grandi e piccoli saltano fuori dall'acqua, uccelli palustri si tuffano a cercare le loro prede.
Non so se riuscirò a rendere tutto ciò, spero solo che ci sia bel tempo durante la chiusura aziendale per poter effettuare le registrazioni.
Come pure non mancherò di registrare anche durante una giornata festiva, a macchine spente.
Di seguito qualche foto scattata con il blackberry che alla faccia dei suoi 2 MP produce una qualità abbastanza scarsa.










domenica 6 dicembre 2009

Eskimo #01

La donna mutata in pietra


Una volta una donna vide due uomini venire remando attraverso un lago, e si sedette ad aspettarli. Giunti che furono, le proposero di prendere posto nel loro kayak, perché uno di loro non aveva moglie, ed era disposto a sposarla. Ma la donna non voleva prender marito: respinse gli uomini e lasciò partire il kayak. Appena ebbe volto loro le spalle, avendo poggiato le mani sopra una gran pietra, d'un tratto fu come se la pietra la trascinasse verso di sé.
Era lo Spirito della pietra che la prendeva, perché aveva rifiutato degli esseri come lei. Quando la pietra la tirò a sé, ella cominciò ad irrigidirsi; e quando se ne accorse si mise a gridare con quanta voce aveva agli uomini del kayak: - Cari, tornate indietro: prendetemi per moglie, se volete! - Ma quelli seguitarono a remare, ed essa di nuovo gridò: - Cari, tornate indietro: prendetemi per moglie, se volete! Ecco che i miei piedi diventano pietra, le mie gambe diventano pietra, il mio corpo diventa pietra. -
Ma quelli del kayak non prestarono ascolto alle sue grida, e lo Spirito della pietra la prese per sè, e fu trasformata in una colonna di pietra.


da "Il Corvo Bianco. Miti e leggende degli Eschimesi a cura di Silvio Zavatti"







domenica 22 novembre 2009

Eskimo #00

A nord della Groenlandia, 
all'interno del circolo polare Artico, 
e sul continente di ghiaccio galleggiante che circonda il Polo Nord, 
viveva una tribù nomade di discendenti dei Mongoli, 
conosciuti come Eschimesi.
La loro cultura si è tramandata
attraverso le generazioni 
sotto forma di leggende avventurose
e musica cerimoniale.


Nel 1979 la band californiana The Residents pubblicò un elegante LP dedicato al popolo eschimese, con l'intento di ricreare non solo la musica cerimoniale, ma anche un contesto vivente in cui calarla, sotto forma di racconti eschimesi.
La produzione del disco portò i Residents vicini alla bancarotta: lavorarono per tre anni al progetto, si recarono presso i pochi Eskimo autentici viventi, si fecero costruire e costruirono gli strumenti musicali originali, con ossa e pelli di cane; abbandonarono i sintetizzatori ed impararono a suonare secondo la scala tonale Eskimo, che è di 5 note.
The Residents è uno dei miei gruppi preferiti da sempre, per cui mi sono detto "Se gli Eschimesi sono così interessanti per loro, magari lo saranno anche per me".
Quindi, incuriosito, ho cominciato a cercare libri ed informazioni a destra ed a manca. Allora non c'era internet, e benché vivessi a Milano non riuscivo a trovare granché.
Arrivai quasi a mettere le mani su "Il corvo bianco", un libro di leggende raccolte da Silvio Zavatti, uno dei più grandi conoscitori ed amanti della cultura eschimese. Ma sempre il libro mi sfuggiva.
Allora telefonai alla casa editrice di Genova, ed un signore gentilissimo dalla voce roca di cui purtroppo ho perso il nome mi rispose che no, copie non ce n'erano più, ma se gli avessi lasciato l'indirizzo in caso mi avrebbe informato.
Passarono un po' di anni, del libro nemmeno l'ombra.
Nel giugno dell'87 una sera, tornando a casa, trovai nella cassetta delle lettere una busta tanto voluminosa quanto inaspettata: all'interno c'era una copia de "Il Corvo Bianco" che ancora oggi profuma di muffa, ed un biglietto: "E' proprio un fondo di magazzino! Glielo regaliamo. Auguri e saluti" Firma illeggibile
Ho subito telefonato a Genova, ma mi risposero che la casa editrice aveva traslocato, e quindi non potevo ringraziare l'ignoto benefattore. Probabilmente durante i preparativi per il trasloco il libro, nascosto dietro qualche armadio, o nascosto in cantina, è riemerso.


Negli anni ho letto e riletto il libro, con grande disperazione di mia moglie è sempre sul comodino perché quasi ogni sera lo apro, leggo una storia e poi mi addormento pensando a questo popolo alieno che viveva sul nostro pianeta.





sabato 21 novembre 2009

Uno strano fatto


Mi piace passeggiare nelle colline intorno a casa mia; seguito dalla mia Stellina procedo per sentieri che non conosco e ogni tanto mi fermo in un prato a riposare, oppure mangio le noci cadute dalla pianta.
Spesso chi è passato prima di me ha lasciato il suo sgradevole ricordo: lattine, bottiglie di plastica, pacchetti vuoti di sigarette, fazzoletti di carta. Mi arrabbio con chi non ha rispetto della natura e con il bastone cerco di spostare le schifezze almeno fino al bordo del prato, non è una soluzione definitiva, ma almeno il prato risulta "pulito".
Durante una di queste operazioni mi sono imbattuto in un foglio di quaderno; ho imprecato come al solito, poi mi sono reso conto che sopra c'era scritto qualcosa. Incuriosito l'ho preso ed ho letto; non tutto il testo era chiaro, l'inchiostro rovinato da gocce d'acqua, lacrime o pioggia. Ho cercato di capirne il senso e completare le parti mancanti:

qui intorno
tutto profuma di te
ti cerco sotto le foglie
tra le radici delle piante
mi faccio corteccia
per vederti passare tutti i giorni
e non turbare i tuoi pensieri
ti giri, vedi un albero
e senti un sospiro
io sono là

Segue una breve spiegazione:

sai, immagino perfettamente questa scena, 
tu che passi e al rallentatore ti giri, 
sorridi del tuo splendido sorriso ad un albero che senti tuo, 
e prosegui lentamente la tua camminata.
vai a vivere la tua vita altrove e io rimango lì, 
ad aspettare il tuo prossimo passaggio, 
a proteggere il tuo cammino.
e impreco contro il destino che mi regala di te solo pochi minuti.

Ovviamente non ho idea di chi sia il ramingo innamorato che durante una passeggiata simile alla mia si è fermato a scrivere queste parole alla sua amata, né credo lo riconoscerei incontrandolo.
O magari il foglio è volato lì da chissà dove.
Ho provato a cercare in google, ma il testo risulta sconosciuto, per cui non è di sicuro un poeta famoso.
Mi sono un po' intristito della sua tristezza, soprattutto per la frase "e impreco contro il destino che mi regala di te solo pochi minuti", forse per qualche incantesimo di una strega malvagia è costretto a vivere un amore impossibile.
Poi ho pensato al sorriso che descrive, ed anch'io ho sorriso.
Certo, la donna in questione deve proprio essere unica e particolare per meritare dei pensieri così squisiti.

Per fortuna la mia vita è meno complicata: ho fatto due carezze a Stella ed ho ripreso a falciare l'erba con i piedi per tornare a casa.
Appena arrivato ho trascritto il testo, poi ho infilato il foglio in una bottiglia, l'ho tappata, con lo scooter sono sceso fino al lago e l'ho abbandonata alle onde.
Mi piace credere che prima o poi la principessa del mio amico sconosciuto troverà la bottiglia e si riconoscerà nella breve poesia, e forse regalerà un abbraccio e un bacio al suo vagabondo.
Poi sono tornato a casa a bermi una birra; ho tenuto la bottiglia, chissà che domani la fortuna non mi faccia trovare un altro foglio del poeta randagio.

giovedì 12 novembre 2009

Sopra Lovere - Autunno 2009

Ho preso la buona abitudine di farmi un paio di passeggiate alla settimana tra le colline sopra Lovere. Parto da Corti con la mia fedele cagnolina e seguo il sentiero canonico che porta a San Giovanni. Spesso Stella si inoltra in qualche stradina misteriosa, io la seguo e scopro un prato che dal sentiero principale, nascosto da sterpi e rovi, non si vedeva.
Mi sdraio nell'erba, ascolto il fruscio del vento e il canto degli uccellini e annuso il profumo degli arbusti che stanno intorno.
Durante una di queste passeggiate mi è venuta l'idea di registrare suoni e immagini.






Il video in alta definizione si trova qui: Sopra Lovere - Autunno 2009

mercoledì 28 ottobre 2009

I Alegher de Dosena a Lovere

Il 14 ottobre 2004 in occasione della Castagnata a Lovere ecco di nuovo gli Alegher in azione, stavolta in 3. Purtroppo Lovere è un paese la cui popolazione è un po' più fredda e non si è riproposto lo stesso clima festoso di Prestine, anche perchè erano tutti intenti a mangiare le caldarroste accompagnate da abbondante vino rosso; non sono comunque mancati momenti di grande allegria, complice anche Battistino e altri goliardoni loveresi.




Particolarmente godibili “La va benone” (brano 4) e “Come la bala ben” (brano 5); non conosco il vero titolo, per cui identifichiamole così.

In ultimo ho avuto l'onore di una canzone cantata apposta per me, “Il Barcaiolo”, dopodichè abbiamo bevuto un bicchiere di rosso in compagnia.

Non avevo con me la fotocamera, le foto fanno riferimento ancora allo show di Prestine.

In audio 20 minuti in 10 brani tratti da quella giornata.











sabato 10 ottobre 2009

Festa della Transumanza a Prestine


Il 3 ottobre 2004 mi sono recato a Prestine in occasione della festa della Transumanza; la transumanza consiste nello spostamento stagionale del bestiame tra due zone di pascolo complementari: una in montagna sfruttata lungo la stagione estiva, l'altra in pianura, ottima per il pascolo invernale.


Come sempre, in queste occasioni porto con me il mio registratore digitale ed una coppia di microfoni binaurali (cioè specie di auricolari che si infilano nelle orecchie) per tentare di “carpire” suoni ed atmosfere di ciò che accade intorno.


Dopo avere messo su nastro suoni generati da mucche, pecore ed esseri umani, ho gironzolato un po' per Prestine; ad un certo punto ho udito da lontano una canzone d'altri tempi, accompagnata da fisarmonica e scampanellii.

Giunto sul posto ho trovato un festoso crocchio di gente raccolto intorno a due musici che, come si può sentire dal documento sonoro, intrattenevano allegramente il pubblico. In seguito ho scoperto che si trattava de “I Alegher de Dosena”.

(http://www.brembana.info/folklore/alegher).


Di seguito le registrazioni ottenute, purtroppo a volte “disturbate” da passaggi di auto, moto, chiacchiere ecc., disturbi che aiutano però a rendere il clima di quel giorno.


Alegher a Prestine 1


Alegher a Prestine 2

Alegher a Prestine 4


Alegher a Prestine 5


Alegher a Prestine 6


Piacevolmente colpito da quell'incontro ho cercato notizie sullo web, ed ho lasciato un messaggio di complimenti: pochi giorni dopo il Piero mi raggiungeva al cellulare annunciandomi un prossimo intervento degli Alegher a Lovere.


venerdì 14 agosto 2009

Il Castello di Torrechiara

Il 29 marzo 2005 mi trovavo in quel di Langhirano come turista, non per lavoro come spesso mi succede.
Quale occasione migliore per fare una passeggiata sonica al Castello di Torrechiara, di fianco e sotto ritratto in 2 fotografie trovate in rete, di mie non ne ho.
Mi sono accodato ad altri visitatori ed ho registrato la passeggiata all'interno del castello, sulle terrazze e nel cortile, dove è sopraggiunto un acquazzone completo di grandine.
Download del brano cliccando sul titolo del post.






martedì 11 agosto 2009

Processed Field Recording

Ero in un bosco, quando ho sentito in lontananza un miscuglio di suoni: un cane, pecore e capre, asini e un sacco di campanelle.
Incuriosito mi sono diretto verso i suoni ed improvvisamente un cane ha iniziato ad abbaiare rabbioso verso di me. Pian piano mi sono avvicinato e in pochi minuti siamo diventati amici.
Dopo un'ora è arrivato il pastore, causa un temporale in arrivo; era un po' contrariato e meravigliato perché il cane avrebbe dovuto essere aggressivo con me.
Il pastore, per mettere al riparo le pecore, in poco tempo ha allargato il recinto, ma le pecore, abituatate al vecchio piccolo recinto, non si muovevano di là, rimanendo sotto la pioggia scrosciante.
Solo le capre e gli asini si spostarono nella nuova area.

Dalle registazioni ottenute ho ricavato un brano, "Nel bosco", che è un ottimo esempio di processed field recording; alle tracce originali ho applicato una serie di effetti per creare un maggior coinvolgimento dell'ascoltatore in questo piccolo film senza immagini.
Il brano è stato pubblicato da una netlabel e si può scaricare qui http://www.con-v.org/cnv36.html in split con un brano di Rinus Van Alebeek.

Di lato una foto di parte del posto dove stavano le pecore, attraversato di corsa dalla mia fedele Stella.

download del brano cliccando sul titolo del post.